Quante sono le donne nei CdA pubblici?

Le nostre deputate in Gran Consiglio hanno presentato una serie di domande rivolte al Governo, per fare il punto sulla presenza (o assenza) di donne nei consigli d’amministrazione (CdA) delle aziende pubbliche e parapubbliche. Aspettiamo fiduciose le risposte – e soprattutto ci aspettiamo un cambio di marcia nel designare le persone che fanno parte dei gruppi ristretti che prendono decisioni che ci riguardano tutte e tutti. Questi gruppi devono poter essere lo specchio della nostra società non solo per quanto riguarda la distribuzione politica (che viene tranquillamente praticata…) ma anche per la rappresentanza di genere!

 

Interrogazione “Quante sono le donne nei consigli d’amministrazione?”

Nella seduta di Gran Consiglio di lunedì 16 settembre 2019 abbiamo rinviato la trattanda relativa alle nomine dei membri del consiglio d’amministrazione dell’Azienda cantonale dei rifiuti (ACR) perché uno dei nominativi proposti è stato ritenuto inopportuno.

Oltre al nominativo in questione, un’altra caratteristica della lista dei candidati per il consiglio d’amministrazione di ACR balza prepotentemente all’occhio: si tratta di cinque uomini e zero donne.

Siamo più che convinte che il nostro Governo sia cosciente del fatto che metà della popolazione ticinese è composta da donne, che anche le donne hanno accesso agli studi ormai da alcuni anni e che in numero consistente le donne svolgono pure professioni di alto livello, tali da renderle adatte e qualificate per far parte di consigli d’amministrazione (CdA).

Le deputate della lista Più Donne rivolgono pertanto le seguenti domande all’indirizzo del Consiglio di Stato:

  1. il Consiglio di Stato tiene conto di una equilibrata rappresentanza femminile in seno ai CdA per cui è chiamato a sottoporre dei nomi?
  2. In sede di scelta dei nominativi, quali sono i criteri che ispirano il Consiglio di Stato?
  3. Come valuta il Consiglio di Stato la presenza di donne nei CdA di aziende pubbliche e parapubbliche?
  4. Quante sono le donne nei suddetti CdA? Che percentuale rappresentano rispetto agli uomini?
  5. Quali reputa che siano i motivi di una (eventuale) sotto-rappresentanza femminile nei CdA di aziende pubbliche e parapubbliche?
  6. Come intende agire il Consiglio di Stato per riequilibrare una situazione in palese contrasto con i principi di parità che informano il nostro stato di diritto?

 

Con ossequio,

Tamara Merlo e Maristella Patuzzi