Più donne in lista, più donne elette

(di Elisabetta Calegari, direttrice di Ticino Management Donna)

Perché più donne vengano elette, occorre candidarne di più: un principio semplice, ma non scontato, portato avanti in una nuova lista tutta femminile

Più Donne. Questo è il nome della lista creata lo scorso dicembre da Tamara Merlo, già eletta in Gran Consiglio, che, dopo aver lasciato il movimento dei Verdi, invece di ripresentarsi nelle liste di un altro partito, ha deciso di creare una nuova lista… solo di donne, perché ritiene che i partiti stiano sviluppando troppo lentamente la consapevolezza che occorre fare qualcosa per ovviare alla scarsa presenza femminile in Governo e in Parlamento. «Quest’anno festeggiamo il cinquantesimo del voto cantonale alle donne e purtroppo siamo ancora lontani dagli obiettivi che ci si poneva nel 1969, quando il Gran Consiglio è stato addirittura ampliato di 25 seggi allo scopo di “creare spazio” perle donne elette. In realtà questo numero di seggi (ben lontano dalla parità) non è ancora stato neppure occupato. Questa semplice considerazione mi ha spinto a riflettere sulle ragioni di questo fenomeno e ho notato che normalmente nelle liste che contengono più donne, cresce anche il numero di elette. Ma se le donne non sono in lista, ovviamente non vengono elette. Quindi la barriera, secondo me, sta proprio nella composizione delle liste. Mi è sembrato dunque il momento di forzare la mano e, visto che la maggior parte dei partiti hanno ancora troppe poche donne in lista, creare una lista di sole donne. E così ho fatto lo scorso dicembre».

Spunto principale per questa iniziativa politica la campagna promossa da FaftPlus (Federazione Associazioni femminili Ticino) #iovotodonna. Un’idea originale, senza dubbio provocatoria, destinata a far discutere e anche a sollevare critiche. «Le critiche sono prevedibili», conferma Tamara Merlo. «Verranno in primo luogo da chi – anche donne – è strenuamente contrario alle “quote rosa”. Sinceramente in un mondo perfetto sarei contraria anch’io, ma le quote rosa, dove sono state applicate, hanno dimostrato che funzionano, perché riescono a scardinare meccanismi troppo ben oliati per incepparsi da soli; dove hanno funzionato a dovere, poi sono state abbandonate, perché in effetti non rispondono a criteri veramente democratici…».

Un’altra motivazione che ha spinto Tamara Merlo a lanciare il progetto è quella di contribuire a “tematizzare” la questione della mancanza di donne in politica. «Favorevole o contraria, l’opinione pubblica si trova ora di fronte a una “proposta forte”, che in ogni caso costringe a riflettere», osserva Merlo, che nella lista si candida per il Consiglio di Stato insieme a Jennifer Martinel, Maura Mossi Nembrini e Maristella Patuzzi. «Per troppo tempo abbiamo marciato sul posto, se non addirittura siamo regrediti, anche perché si è smesso di tematizzare la questione, considerando la parità un fatto acquisito, mentre non è così. Inoltre le critiche vengono anche da chi pensa che io stia disperdendo voti utili, ma non è vero. Questi voti andranno a donne motivate che, in sede parlamentare, faranno politica a 360 gradi, con una particolare attenzione alle problematiche femminili».

Quali sono quindi le tematiche più importanti nel programma politico della lista Più Donne? Fondamentalmente si tratta delle stesse tematiche presenti nell’Agenda politica 54 di FaftPlus, che raccoglie otto proposte negli ambiti delle pari opportunità, del lavoro e della conciliazione. In primo luogo, le candidate di Più Donne si impegneranno a favorire la presenza femminile in ogni consesso politico per semplice giustizia sociale in una democrazia rappresentativa, visto che le elettrici sono il 54%, mentre le elette finora sono meno del 25%. Inoltre occorre riequilibrare le statistiche laddove le donne sono svantaggiate: dall’accesso al mondo del lavoro, soprattutto degli impieghi a tempo pieno, a quello ai posti dirigenziali e di responsabilità; dalla disparità salariale a parità di tipo di lavoro (che in Svizzera è circa del 20%) alla mole di lavoro non retribuito, ma soprattutto non riconosciuto svolto dalle donne; dalla violenza domestica alla povertà fino alla lotta contro gli stereotipi di genere.

«Un campo di attività vastissimo sul quale le candidate della lista Più Donne si impegnano a lavorare in modo sistematico e prioritario», spiega Tamara Merlo, che tiene a precisare come queste tematiche per le candidate del neonato partito vadano ben al di là delle imminenti elezioni (e delle prossime federali e comunali). «Nel nostro piccolo facciamo ormai parte di un movimento globale che in questo momento storico sta coagulando energie e spinte un po’ in tutto il mondo e a tutti i livelli. Noi, come milioni di altre donne del pianeta, siamo convinte che non si possa più abbassare la guardia e che si debba continuare a impegnarsi affinché l’uguaglianza si trasferisca davvero dalla carta alla vita di tutti i giorni».

Il mondo avrebbe molto da guadagnarne!

 

Fonte:  Ticino Management Donna – Speciale-elezioni – Tamara Merlo