È iniziata la legislatura 2019-2023

Seduta costitutiva

Giovedì 2 maggio 2019, con tanta emozione da parte nostra si è aperta la legislatura 2019-2023, la prima per la lista Più Donne! Le nostre due deputate, Tamara Merlo e Maristella Patuzzi hanno preso posto in prima fila al centro dell’aula del Gran Consiglio, per significare la nostra indipendenza da ogni schieramento.
Durante la prima seduta di Gran Consiglio sono stati compiuti alcuni passi necessari, quali la dichiarazione di fedeltà alla Costituzione e alle leggi, e la nomina dell’Ufficio presidenziale. Sono state anche composte le commissioni parlamentari. Di cosa si tratta? Sono gruppi ristretti di lavoro, composti da deputati appartenenti ai Gruppi parlamentari.

Gruppi parlamentari

Le liste con almeno cinque deputati eletti hanno diritto di costituire un Gruppo parlamentare. Ciò comporta diversi vantaggi: possono nominare un capogruppo (che partecipa all’Ufficio presidenziale, dove vengono prese importanti decisioni), ricevono un contributo di 40’000 franchi all’anno e fanno parte delle commissioni.
Le commissioni attualmente sono undici.

Commissioni generali (17 membri)

  • Costituzione e leggi
  • Giustizia e diritti
  • Gestione e finanze

Commissioni tematiche (17 membri)

  • Sanità e sicurezza sociale
  • Economia e lavoro
  • Formazione e cultura
  • Ambiente, territorio ed energia

Commissioni di controllo (1 membro per Gruppo)

  • Mandato pubblico AET
  • Mandato pubblico BancaStato
  • USI-SUPSI

e infine la Commissione di sorveglianza sulle condizioni di detenzione (7 membri)

Lavori commissionali

A seguito delle elezioni 2019 risultano gli stessi Gruppi parlamentari della legislatura precedente: PLR (5 membri), Lega (4 membri), PPD (3 membri), PS (3 membri), UDC (1 membro) e Verdi (1 membro). Il numero di membri si riferisce alle commissioni composte da 17 membri.
Tuttavia, diversamente dalla legislatura precedente, questa volta vi sono ben tre liste che non fanno gruppo (perché hanno meno di 5 seggi): MPS (3 seggi), Più Donne (2 seggi) e PC (2 seggi). In totale sette deputate e deputati che non hanno diritto di partecipare alle commissioni. E questo è un peccato, dal nostro punto di vista.

Ogni oggetto che viene sottoposto al voto del Parlamento, infatti, deve prima passare da una delle commissioni, dove è presentato, approfondito, discusso. Davanti al Gran Consiglio arrivano uno o più rapporti commissionali (quando ci sono un rapporto di maggioranza e uno di minoranza), redatti da membri della commissione. In aula, durante le sedute parlamentari, noi deputate e deputati votiamo i rapporti.
E purtroppo, con la normativa attuale, ben 7 parlamentari su 90 non possono partecipare ai lavori commissionali, né hanno accesso ai relativi verbali, né possono presentare rapporti tramite cui invitare il Parlamento ad accogliere o respingere un determinato oggetto.