Lo Stato aiuti i più deboli

Ormai è evidente: all’emergenza sanitaria per il coronavirus seguirà quella economica. Qualche riflessione in risposta all’interrogativo posto dal Mattino della Domenica del 19 aprile 2020:

“La crisi economica generata dalla pandemia da Coronavirus metterà in difficoltà anche le finanze pubbliche comunali e cantonali. A suo parere, sono pensabili aggravi fiscali (vedi aumenti di moltiplicatore)? O lo Stato dovrà risparmiare?”

Lo Stato non deve risparmiare: deve aiutare subito i più deboli con sussidi diretti, deve sostenere con prestiti chi può proseguire la propria attività, e poi deve incentivare gli investimenti virtuosi del settore pubblico, per iniettare una buona dose di fiducia, oltre che di denaro, nella società ticinese.
È fondamentale che le fasce più deboli siano aiutate rapidamente. In questo caso sono necessari degli aiuti a fondo perso, per permettere davvero a tutti quanti di andare avanti, fino all’arrivo di tempi migliori. Oltretutto, proprio chi ha meno reinveste subito l’aiuto ricevuto, acquistando beni e servizi, e ridistribuendo così i soldi pubblici nell’economia reale.
Questa è anche un’occasione d’oro per rilanciare l’economia locale, per sostenerla, e anche per reindirizzarla verso forme più virtuose: abbiamo imparato, ad esempio, che spesso il telelavoro funziona e può liberare le strade dal traffico, oltre a conciliare lavoro e famiglia. Ora più che mai, è il momento di investire nel lavoro per i residenti.

 

Tamara Merlo
Deputata in Gran Consiglio (Più Donne)