Il commiato di Maristella Patuzzi dal Gran Consiglio

Pubblichiamo l’intervento in Gran Consiglio della nostra deputata Maristella Patuzzi nell’ambito della discussione generale sul Covid-19, tenutasi lunedì 23 novembre 2020:
Onorevole presidente, care colleghe, cari colleghi, e consiglieri di stato,
purtroppo la pandemia e l’emergenza sanitaria mondiale di quest’anno ha stravolto tutti i settori, anche l’ambito musicale, artistico e culturale.
Elio Vittorini diceva che la cultura non è professione per pochi, è una condizione per tutti, che completa l’esistenza dell’uomo e della donna.
La cultura è un elemento centrale della vita umana e le difficoltà che noi artisti stiamo vivendo sono davvero complesse, soprattutto per i liberi professionisti, per gli organizzatori di eventi e per il pubblico stesso. Questa situazione ancora esistente, non mostra una rapida ripresa e quindi è complicato riprogrammare gli eventi e i concerti che quest’anno abbiamo perso.
L’impegno quotidiano di preparazione, non retribuito, e le date posticipate a un futuro ancora incerto, colpiscono l’artista a livello economico, emotivo, fisico e psicologico. Quando un concerto viene cancellato, non c’è solo la preoccupazione di un mancato guadagno, ma anche la frustrazione di essersi preparati a lungo e con grande impegno, in attesa dell’incontro con il pubblico, per dare corpo alla musica.
Penso a tutti i giovani che hanno tanto investito per migliorare il proprio talento con tenacia e sacrificio, che oggi si trovano in una situazione di blocco forzato delle loro carriere e inevitabilmente influirà negativamente nel futuro, già difficile ai giorni nostri. Quindi dovremmo sostenere l’arte in tutte le sue forme, aiutare i giovani talenti, e continuare ad avvicinare all’espressione artistica anche i più piccoli. L’umanità non può rinunciare all’arte, soprattutto nei momenti più difficili.
Malgrado le numerosissime date concertistiche posticipate, annullate e riprogrammate, sono consapevole di esser stata molto fortunata ad aver potuto continuare, anche in questo periodo, a suonare per un pubblico ridotto, distanziato, mascherato oppure virtuale, e di aver potuto lavorare, in qualità di docente, tramite i mezzi tecnologici odierni, in streaming, con Skype e altri strumenti di comunicazione. Inevitabili modi per garantire un proseguimento del lavoro nonostante lo snaturamento dello stesso, che è da sempre stato momento di unione per la sua stessa natura.
Vedo questa situazione pandemica come una sfida per intraprendere a pieno la propria strada. Anche perché la nostalgia del proprio lavoro rinforza il desiderio di primeggiare e di dedicarsi interamente alla propria passione, che nel mio caso coincide con la mia professione.
Dunque, a malincuore, per motivi artistici e professionali mi vedo costretta a rinunciare alla carica di deputata in Gran Consiglio. Vi prego pertanto di accogliere le mie dimissioni a partire da dopodomani.
Ringrazio le elettrici e gli elettori per il sostegno e la fiducia, vi ringrazio per l’attenzione, la cortesia e gentilezza che mi avete sempre dimostrato e vi auguro il proseguimento più sereno possibile della legislatura.
Maristella Patuzzi