Grandi progetti: quali conseguenze per i proprietari di terreni edificabili?

Interpellanza 2176 del 02.04.2021
presentata da Maura Mossi Nembrini e Tamara Merlo Per Più Donne

 

Grandi progetti: quali conseguenze per i proprietari di terreni edificabili?

 

In Ticino sono in ballo diversi grandi progetti: il Polo Sportivo e degli Eventi a Lugano, il comparto Ex Officine a Bellinzona, l’Ospedale Regionale di Bellinzona, le nuove Officine FFS a Castione,…

Nel 2014 è entrata in vigore la nuova LPT, la Legge federale sulla pianificazione del territorio. Solo il Ticino e Glarona non sono ancora in regola. Dal momento che il Piano Direttore cantonale non è ancora stato approvato dalla Confederazione, chiediamo:

  • siamo sicuri che i proprietari di fondi edificabili possano stare tranquilli?

 

Intervento di Maura Mossi Nembrini nella seduta di Gran Consiglio del 13 aprile 2021 a presentazione dell’interpellanza:

Egregi consiglieri di Stato, presidente, colleghi e colleghe.

La materia è complessa, anche per gli specialisti, pianificatori, architetti e avvocati. Ad Arbedo-Castione le modine non sono ancora comparse e la domanda di costruzione federale per le nuove officine non è ancora stata inoltrata. Mancano ancora i terreni agricoli da compensare.

E il compenso è il tema anche per i grandi progetti di Lugano e Bellinzona. Questo perché i terreni sui quali vengono edificati non sono previsti a piano regolatore per alcuni dei contenuti progettati, soprattutto quelli abitativi, e non hanno gli indici edificatori sufficienti per accoglierli.

Il Canton Ticino non può ampliare le zone edificabili. Perciò per fare questi grandi progetti le Città devono ‘spostare’ e ‘togliere’ indici da quei terreni che ne hanno a disposizione.

La Legge federale sulla pianificazione del territorio, votata dal popolo, è entrata in vigore il 1° maggio 2014 e lo scopo è di frenare il consumo di zona edificabile e favorire un’edificazione concentrata attorno ai servizi che sono i principi dello sviluppo centripeto. Le zone edificabili devono soddisfare solo l’aumento prevedibile di popolazione per i prossimi 15 anni e i Cantoni con le zone edificabili sovradimensionate come il Canton Ticino possono riorganizzare la zona edificabile, ma non ampliarla.

La Confederazione aveva imposto ai Cantoni di effettuare entro il 1° maggio 2019 il calcolo dell’andamento demografico e della riserva di zona edificabile. Il Canton Ticino e il Canton Glarona sono gli unici due che non hanno ancora fatto quanto richiesto.

Le modifiche per adattarsi alla Legge sono state adottate dal Consiglio di Stato il 27 giugno 2018 in particolare la scheda R6 del piano direttore (quella appunto riguardante il calcolo della riserva di zona edificabile rispetto all’andamento demografico). Contro la scheda R6 hanno ricorso diversi Comuni: i ricorsi sono pendenti davanti alla Commissione ambiente territorio ed energia, che deve ancora evadere il messaggio 7616 del dicembre 2018.

L’esame dei ricorsi ha evidenziato la preoccupazione dei Comuni per eventuali futuri oneri finanziari derivanti dall’adattamento dei Piani regolatori alle disposizioni della LPT e del piano direttore. Queste, infatti, chiedono che i Comuni procedano a verificare il corretto dimensionamento delle zone edificabili rispetto agli obiettivi di sviluppo dei prossimi 15 anni, ricalibrando, se del caso, le potenzialità edificatorie: aumentandole nei luoghi strategici, diminuendole o azzerandole nei luoghi sensibili o inadatti all’edificazione.

Il PAC comunale (o piano direttore comunale) è lo strumento per questo compito che ogni Comune dovrà allestire entro un anno dall’entrata in vigore della scheda R6 e per il quale il Consiglio di stato ha stanziato un credito di 4 milioni approvato dal Gran consiglio per supportare i Comuni ad allestirli.

Cosa comporta per i proprietari?

I cittadini si ritroveranno con i loro terreni dezonati, il che significa che è possibile costruire meno di quanto ad oggi prevede il piano regolatore. Per i terreni liberi il Consiglio di Stato propone di poter utilizzare solo l’80% dell’attuale potenziale edificatorio. In concreto, un proprietario con un terreno libero e non ancora edificato di 1000 m2 con un indice di 0.8, anziché poter costruire 800 m2 potrà costruirne solo 640 m2. La potenzialità edificatoria sarà diminuita anche per i terreni già edificati.

Va detto ai cittadini che l’ente pubblico non è tenuto necessariamente a risarcire questa perdita di valore.

Con il messaggio 7630 non ancora evaso, il Consiglio di Stato intende stanziare un primo pacchetto da 5 milioni per aiutare i comuni a risarcire i proprietari quando questi si rivolgeranno ai tribunali. Un pacchetto che sarà aumentato anche con gli importi incassati sul plusvalore che i beneficiari di azzonamenti dovranno corrispondere. A titolo di confronto il Canton Grigioni ha stanziato un credito da 80 milioni.

Perciò è inevitabile, sia per il comparto Cornaredo a Lugano che per quello delle Ex Officine a Bellinzona, che dei proprietari privati – anche in altri Comuni – si vedranno sottratta zona edificabile senza essere risarciti a favore dei privati investitori.

Grazie.

 

Ora attendiamo i chiarimenti da parte del Governo.