No al Preventivo, Sì alla Parità

Sul Preventivo 2022 della città di Lugano, per Più Donne è intervenuta Tamara Merlo:

Ho firmato il Rapporto con riserva e procedo a scioglierla seduta stante: così come avvenuto per il Consuntivo 2020, anche il Preventivo 2022 sarà sostenuto dal Movimento Ticino&Lavoro, mentre Più Donne non lo voterà.

La nostra è una posizione di principio, pur apprezzando il lavoro svolto all’interno della Commissione della Gestione e la collaborazione con i Servizi della Città e con il Municipio.

Fra due settimane, il 20 febbraio, si svolgerà l’Equal Pay Day: non è una festa, ovviamente, ma una ricorrenza che ci auguriamo di cancellare il prima possibile dai nostri calendari.

L’Equal Pay Day in Svizzera per il 2022 è, come detto, il 20 febbraio. Ciò significa che virtualmente dal 1° gennaio al 20 febbraio è come se le donne in Svizzera avessero lavorato, sì, ma senza percepire uno stipendio. Gratis.

A causa della disparità salariale che ancora esiste nel nostro Paese, le lavoratrici saranno pagate, in pratica, solo a partire dal 20 febbraio. Si tratta in media del 14,4% in meno al mese, ogni mese. Una marea di soldi che, globalmente, mancano nelle tasche delle donne lungo tutta la loro vita lavorativa e anche quando vanno in pensione. (Senza nemmeno menzionare il lavoro non retribuito, di cura della casa, dei figli,…, svolto dalle madri, casalinghe, mogli eccetera).

Il 14,4% in meno: non è bello. Sono dati statistici ma dietro ai dati statistici ci sono i singoli casi in cui c’è la disparità salariale, vissuta sulla propria pelle, giorno dopo giorno. Una ingiustizia macroscopica e odiosa, che dura da molto, troppo tempo; da sempre, forse.

Ma non è una situazione ineluttabile: non deve per forza essere così, anzi. Per legge – e con la garanzia della nostra Costituzione – la parità deve essere realizzata in pratica, ovunque.

La Confederazione ha sviluppato degli strumenti per aiutare le datrici e i datori di lavoro a controllare se, non volendo, stanno praticando della disparità salariale. Si tratta di un programma disponibile in rete che si chiama Logib, e che dalla scorsa estate è utilizzabile non solo per le imprese grandi ma anche per le imprese più piccole (da 2 a 50 dipendenti), che sono la maggioranza del nostro tessuto economico. L’invito alle istituzioni a ogni livello, incluso il nostro, è quello di promuovere l’utilizzo e la diffusione di questo strumento.

Anche il Comune di Lugano si è sottoposto a questa valutazione tramite lo strumento Logib. Il risultato ha evidenziato che c’è un impatto di genere: cioè per chi lavora nell’amministrazione comunale, essere donna comporta un minore guadagno di 574 franchi al mese, pari quasi all’8%, se prendiamo in considerazione il salario medio.

Siamo al di sotto del 14,4% su scala nazionale che include il settore privato. E meno male. Lo Stato, a qualsiasi livello, ha un dovere morale accresciuto e deve dare il buon esempio.

Ma al di là della parità salariale – che, lo ricordo, significa semplicemente ricevere la stessa paga quando si fa lo stesso lavoro – resta tuttavia un problema di minore presenza di donne “ai piani alti” della gerarchia amministrativa. E specularmente, una massiccia presenza di donne sui gradini più bassi della scala retributiva. E qui c’è un problema che si aggiunge al problema: alcuni degli stipendi più bassi sono troppo bassi, non proprio degni della nostra Città. Ci aspettiamo che si ponga rimedio.

Altrimenti corriamo il rischio che delle dipendenti della nostra Città non siano in grado poi di vivere nella nostra Città…

E a proposito di dati statistici e numero di abitanti, vorrei richiamare la vostra attenzione sul fatto che la comunicazione del 27 gennaio scorso (“Nel 2021 la popolazione di Lugano è cresciuta”) pecca forse di un eccesso di entusiasmo.

Va benissimo dare conto di questo aumento (+95 abitanti), ci mancherebbe. Abbiamo grande bisogno di buone notizie.

Ci sono state 42 nascite in più rispetto all’anno precedente, e questa è senza dubbio una buona notizia; ma soprattutto ci sono state 253 decessi in meno rispetto al 2020, anno in cui la pandemia ha fatto purtroppo numerose vittime anche nella nostra Città. Il saldo di crescita naturale resta negativo, anche se migliora.

Dove invece abbiamo un peggioramento è nell’ambito economico. A Lugano vi sono oltre 17mila attività economiche registrate, ma purtroppo se ne sono perse 433 rispetto all’anno precedente. Le diminuzioni sono praticamente in ogni settore d’attività, incluse 3 banche e 233 altre attività finanziarie e fiduciarie. Pesantemente colpito, e c’era da aspettarselo, è il settore alberghi e ristorazione: – 5%, con 30 attività che hanno chiuso i battenti.

Infine: a fronte di 95 cittadine e cittadini in più, nel 2021 a Lugano sono sorte 403 nuove abitazioni: non fa sperare bene per il tasso di sfitto. E questo prima ancora di mettere in cantiere le famose 2 torri e 4 palazzi del Polo sportivo…

Concludendo, resta fondamentale una maggiore attenzione per la parità, non solo salariale, e per migliori condizioni che favoriscano le attività economiche e le famiglie, con un punto di riguardo in più per le giovani generazioni, il futuro della nostra Città.

Grazie.

 

Foto: “Grazie per la Giornata, ora che ne dite di darci la Parità Salariale?” dice il cartello in una manifestazione per l’Equal Pay Day, la Giornata per la Parità Salariale, che si svolge nei vari paesi in date diverse, a secondo della ampiezza della disparità salariale fra donne e uomini.