Chi difende il ceto medio?

Proponiamo le riflessioni della nostra deputata Tamara Merlo in risposta alla domanda del Mattino della Domenica:

“A seguito delle misure di risparmio contenute nel preventivo cantonale 2024, i sindacati annunciano ulteriori manifestazioni di piazza (la prossima è prevista lunedì, durante il dibattito parlamentare sul preventivo) e vorrebbero addirittura organizzare uno sciopero dei funzionari statali. Cosa pensi di queste iniziative? A tuo parere, sono giustificate o pretestuose?”

Per fortuna nel nostro Paese si può scendere in piazza quando non si è d’accordo con quello che decidono governo e parlamento. Sono modi legittimi di far sentire la propria voce quando c’è bisogno.
La nostra società non è più quella dei tempi in cui bastava aver voglia di lavorare e si poteva offrire una vita tranquilla e dignitosa a sé e alla propria famiglia. Oggi in Ticino spesso con uno stipendio si fa fatica, se si perde il lavoro non lo si ritrova, molte madri sole devono arrangiarsi facendo più lavori e sono a rischio povertà assieme ai loro figli. Troppi anziani vivono in ristrettezze.
Aumenta la distanza fra ricchi e poveri, e in mezzo non rimane quasi più nessuno. Il famoso ceto medio, garante di un equilibrio economico, rischia di scomparire.
Chi lavora per il Cantone o i Comuni rappresenta forse l’ultima linea di difesa della classe media. Invece di tartassarla, la politica avrebbe tutto l’interesse a preservarla. E non dimentichiamo che l’amministrazione pubblica contribuisce all’economia cantonale con 2 miliardi.