Frontiere aperte (o quasi)

La risposta della nostra deputata alla domanda del Mattino della Domenica del 7 giugno 2020:

“Come annunciato, mercoledì l’Italia ha unilateralmente riaperto le proprie frontiere. L’iniziativa mette sotto pressione in particolare la Svizzera (e il Ticino). Cosa pensi di questa situazione? Come deve comportarsi la Svizzera?”

Con decine di migliaia di frontalieri chiamati a lavorare sul nostro territorio, la frontiera con l’Italia è praticamente sempre rimasta aperta, anche se in un’unica direzione… Almeno adesso chi ha i propri affetti oltre confine ha potuto finalmente rivederli: ci sono state situazioni anche molto difficili, con separazioni tra genitori e figli.

Il divieto di fare acquisti in Italia, invece, è poco accettato dalla popolazione. È giustissimo proteggere i commerci sul nostro territorio, ma non così e non soltanto per qualche settimana. Molto meglio disdire la libera circolazione, portare i salari a livelli che permettano a tutti di fare compere in Svizzera e tornare ad assumere i residenti in ogni settore, inclusa la vendita. L’appello a spendere i propri soldi in Ticino vale anche per i datori di lavoro.

Tamara Merlo
deputata in Gran Consiglio (Più Donne)